Sigaretta elettronica, curiosità e storia

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Sigaretta elettronica, curiosità e storia

Sono in tanti ad aver scelto la sigaretta elettronica, chi per diminuire l’uso delle sigarette tradizionali, chi per abbandonare proprio il vizio del fumo. Ma siamo davvero sicuri da sapere tutto su questo dispositivo che ormai è al centro dell’attenzione da diverso tempo? Sicuramente no, e allora andiamo alla scoperta della sigaretta elettronica e di qualche curiosità che la riguarda.

Sigaretta elettronica, quando nasce

La sigaretta elettronica, sebbene un prototipo fosse già stato realizzato negli USA attorno agli anni ’60, nasce in Cina, precisamente a Pechino. Il suo inventore , tale Hon Lik, un farmacista di 52 anni, fu spinto a creare questo dispositivo per un nobile motivo. Il padre dell’inventore, infatti, anche lui fumatore, era morto di cancro ai polmoni.

Il progetto della sigaretta elettronica fu accolto dalla società Golden Holdings Dragon, che si occupò anche dello sviluppo e della realizzazione del progetto. Il nome scelto per il dispositivo è Ryuan, che in cinese significa “come il fumo”, proprio a sottolineare la sua somiglianza con la sigaretta tradizionale.

La Sigaretta elettronica in Europa

In Europa la sigaretta elettronica viene introdotta nel 2006 senza alcuna legge che ne regolamenti l’utilizzo. Il primo paese a sollevarsi contro la sigaretta elettronica fu la Turchia, nel 2008. Il Ministero della Salute turco vietò l’utilizzo di questo dispositivo che riteneva dannoso tanto quanto la sigaretta tradizionale.

In realtà, oggi sappiamo che le cose non stanno così. Nella sigaretta tradizionale, infatti, avviene una combustione dove si sprigionano diverse sostanze cancerogene, tra cui anche il catrame. La sigaretta elettronica, invece, non funziona per mezzo di una combustione. Al suo interno vi sono un atomizzatore, una resistenza, un serbatoio con del liquido e del cotone.

Il meccanismo è davvero molto semplice. Il cotone si impregna col liquido contenuto nel serbatoio, il filo della resistenza lo riscalda fino a far evaporare la sostanza che viene così aspirata attraverso il bocchino.

Cosa dice l’OMS

L’Oms non considera la sigaretta elettronica un dispositivo valido per smettere di fumare, ma il sospetto che vi siano degli interessi dietro a queste affermazioni è elevato. Facciamo il punto. Ancora non esistono studi a sufficienza atti a garantire che la sigaretta elettronica sia realmente priva di rischi per la salute, tuttavia, si può senza dubbio affermare che sia molto meno dannosa rispetto alla sigaretta tradizionale.

Nel 2008, tuttavia, definisce la sigaretta elettronica un metodo insicuro e incerto, ma ormai il boom delle sigarette elettroniche impazza. Nel 2011 escono i risultati dei primi studi sulle sigarette elettroniche, studi che dimostrano come la sigaretta elettronica sia decisamente più efficace rispetto ai classici prodotti a base di nicotina per smettere di fumare e incentivare le persone che non sono sufficientemente motivate a smettere, come chi ancora pensa che la sigaretta faccia dimagrire.

La situazione oggi

Attualmente la sigaretta elettronica può essere utilizzata solamente in alcuni contesti. Infatti, è vietato svapare sui mezzi pubblici e in determinati locali, mentre è possibile utilizzare il dispositivo in spiaggia, dove invece è proibito fumare. In commercio si trovano numerosi prodotti, sia come sigarette elettroniche già pronte sia parti per l’assemblaggio o ricambio come il bomber pro mosfet, atomizzatori di diverse tipologie, liquidi con svariati aromi, bocchini, insomma, c’è tutto quello che occorre per un’esperienza di svapo piacevole.

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